Nel gennaio 2024, la città di Aarhus, in Danimarca, ha avviato un progetto sperimentale per ridurre il consumo di tazze da caffè monouso, puntando su un innovativo sistema di riciclo. Grazie alla collaborazione con la società di gestione dei rifiuti TOMRA, i cittadini possono restituire le tazze usate in appositi raccoglitori distribuiti nelle vie principali della città.
Un’iniziativa di successo
L’idea nasce da un dato allarmante: il 45% dei rifiuti prodotti in città proviene da imballaggi da asporto. Il progetto, inizialmente supportato da 45 bar locali, ha richiesto una fase di adattamento, con una percentuale di restituzione iniziale del 25%. Tuttavia, durante il festival cittadino Aarhus Uke, che ha imposto l’uso esclusivo di tazze riutilizzabili, si è registrato un netto miglioramento. I cittadini hanno iniziato a restituire fino all’88% delle tazze usate, permettendo a ciascuna di essere riutilizzata fino a 44 volte.
Benefici ambientali e obiettivi futuri
In appena un anno, il progetto ha portato alla raccolta di 735.000 tazze, evitando l’immissione nell’ambiente di 14 tonnellate di plastica. Il prossimo obiettivo? Raddoppiare il numero di tazze restituite nel 2025 e ampliare l’iniziativa ad altre città danesi e ai contenitori per alimenti da asporto.
L’Europa e la lotta ai rifiuti in plastica
Il progetto di Aarhus si inserisce in un contesto europeo più ampio. Diverse città, tra cui Barcellona, Berlino, Rotterdam e Parigi, stanno adottando misure simili per ridurre l’inquinamento da imballaggi. Questi sforzi si allineano agli obiettivi del nuovo Regolamento UE sugli imballaggi e i rifiuti da imballaggio (PPWR), che impone una riduzione del 5% dei rifiuti di plastica entro il 2030 e ulteriori tagli progressivi fino al 2040.
Verso un futuro più sostenibile
Questa iniziativa dimostra che le città possono guidare il cambiamento anche senza normative stringenti. La sfida ora è diffondere il modello e incoraggiare un comportamento sempre più responsabile nei consumatori. Aarhus ha dimostrato che un sistema efficiente e ben strutturato può trasformare le abitudini dei cittadini e ridurre significativamente l’impatto ambientale.