L’ultimo aggiornamento della IUCN (International Union for Conservation of Nature) ha evidenziato un aumento significativo delle specie a rischio di estinzione. Attualmente, oltre 45.000 specie sono minacciate, con un incremento di 1.000 unità rispetto all’anno precedente. Tra i fattori che contribuiscono a questo preoccupante trend, spiccano i cambiamenti climatici, l’invasione di specie non autoctone e le attività umane illegali.
Tra le specie in pericolo, i cactus Copiapoa del deserto di Atacama, in Cile, sono particolarmente colpiti. Questi cactus, molto ricercati come piante decorative, sono vittime di un commercio illegale che ha visto un drammatico aumento negli ultimi anni, con l’82% delle specie ora a rischio estinzione.
Un altro esempio significativo è l’elefante asiatico del Borneo, con soli 1.000 esemplari rimasti allo stato selvatico, minacciati dalla deforestazione e dalle attività umane. Anche altre specie, come la lucertola gigante e lo scinco delle Canarie e di Ibiza, sono in pericolo a causa dell’introduzione di predatori invasivi.
Nonostante il quadro drammatico, ci sono anche storie di successo nella conservazione. La lince iberica, un tempo considerata uno dei felini più a rischio al mondo, ha visto un’incredibile ripresa grazie a sforzi concertati di conservazione, con la popolazione che è passata da soli 62 individui nel 2001 a oltre 2.000 oggi.
Questi dati evidenziano la necessità di intensificare gli sforzi di conservazione per proteggere le specie minacciate e preservare la biodiversità del nostro pianeta.