Clonare animali domestici: una nuova frontiera in Europa

La clonazione di animali domestici è una pratica che sta attirando un crescente interesse in Europa, grazie all’apertura della clinica Ovoclone a Marbella, in Spagna. Questa struttura rappresenta un passo importante per il settore, offrendo la possibilità di riprodurre cani, gatti e cavalli con tecniche avanzate. Con un costo che può raggiungere i 55.000 euro per i cani e 50.000 euro per i gatti, il processo si basa sulla crioconservazione delle cellule dell’animale per preservarne il materiale genetico. Questa opzione, pur costosa, permette di creare un clone genetico, una sorta di gemello dell’animale originale.

La procedura utilizza tecniche di ingegneria genetica, come la sostituzione del nucleo di un ovulo non fecondato con il materiale genetico del pet. L’embrione ottenuto viene impiantato in una madre surrogata, che darà alla luce un cucciolo geneticamente identico. Tuttavia, come evidenziato dagli esperti, il carattere dell’animale dipende anche dall’ambiente e dall’educazione, quindi il clone non sarà mai esattamente identico all’originale in termini di comportamento.

Le reazioni alla pratica sono contrastanti. Mentre alcuni proprietari vedono la clonazione come un modo per mantenere vivo il legame con il proprio animale, altri, tra cui associazioni come la PETA, la criticano definendola eticamente discutibile e una “moda crudele per fare soldi”. Altri ancora sottolineano che la clonazione non risolve il problema dell’abbandono di animali, suggerendo che sarebbe meglio orientarsi sull’adozione.

Nonostante le controversie, la domanda è in crescita e i costi della clonazione potrebbero ridursi nei prossimi anni, rendendo questa opzione più accessibile. La clonazione degli animali domestici rappresenta dunque una frontiera complessa, dove scienza, etica ed emozioni si intrecciano, aprendo nuove possibilità e interrogativi.